Borgo a Mozzano: la Misericordia tra arte e cultura dell'emergenza | Stampa |
Scritto da Redazione Toscana   
Martedì 01 Marzo 2016 15:11
Sabato 5 marzo alle ore 10.00 si svolgerà la cerimonia di istallazione di un defibrillatore semiautomatico donato alla Misericordia di Borgo a Mozzano dal Gruppo Lucart, che ha importanti stabilimenti cartari a Diecimo, Porcari e Castelnuovo Garfagnana.
La Misericordia ha deciso di istallare il primo apparecchio del Capoluogo proprio di fronte all'Istituto Tecnico Tecnologico "E. Ferrari", unico istituto superiore del territorio provinciale  dove si formano i  "periti chimici", a cui viene offerto  un percorso formativo che facilita la possibile assunzione dei giovani diplomati nelle aziende cartarie del nostro territorio, parte integrante dell’importante distretto cartario provinciale.
Con questo gesto la Misericordia intende promuovere la cultura dell'emergenza tra i giovani e la popolazione tutta, sviluppando una preziosa collaborazione, nel campo della formazione, con le principali aziende della zona. La Lucart, già da anni, si è avvalsa della collaborazione delle organizzazioni di volontariato e la donazione del defibrillatore ne è una dimostrazione.
La vicinanza dell’ Istituto “Ferrari” alla sede della Misericordia di Borgo a Mozzano ha permesso all’Associazione di organizzare varie iniziative di sostegno a questa scuola che è una eccellenza per il Comune.

Sempre nella giornata di sabato, alle ore 18.00, nella Biblioteca del Convento di San Francesco, sarà presentato il quadro raffigurante una "Madonna che ricama". Il dipinto, che va ad arricchire il patrimonio storico artistico della Misericordia di Borgo a Mozzano, è stato donato alla Confraternita dalla Consorella Margherita Tomei.
Quest’opera, soggetto particolare e inusuale tra le raffigurazioni di "Madonna operosa", è un dipinto olio su tavola raffigurante una "Madonna con Bambino e San Giuseppe con angeli", di misure cm. 180 di altezza e cm. 150 di larghezza ed è stato restaurato dallo studio Massimo Bonino di Lucca. Secondo una valutazione fatta dal restauratore l'opera può essere datata alla fine del  XVI° secolo. Il restauro è stato reso possibile grazie ad un generoso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.